App narrative per la didattica a scuola, cosa sono e come si utilizzano
Già da alcuni anni, visti i grandi cambiamenti in atto nella nostra società e le veloci trasformazioni degli ambienti di apprendimento, la scuola si pone il problema di come utilizzare le tecnologie e di quali usare. D’altronde, sappiamo da un’ampia letteratura di riferimento (di cui è possibile citare a titolo esemplificativo Maryanne Wolf, Serge Tisseron, Alberto Rossetti…) che con l’introduzione massiccia delle tecnologie nelle nostre vite è cambiato profondamente il modo di leggere, è cambiato il “lettore”, e di conseguenza è parzialmente cambiato il modo di imparare in relazione al mezzo di supporto dei contenuti. Una constatazione di cui anche la scuola non può non tenere conto.
Allo stesso tempo, la scelta di quali tecnologie utilizzare in classe non può prescindere da una riflessione su quali siano gli obiettivi dell’insegnamento. Una didattica innovativa, per definirsi tale, deve avere come tensione assoluta il fine inclusivo, traguardo di ogni comunità educante partendo da imprescindibili obiettivi: raggiungere tutti e raggiungere tutti nel modo migliore per ciascuno.
Ed è proprio alla luce di queste riflessioni che il tema delle app narrative assume una grande rilevanza. Un argomento che merita di essere affrontato, per capire meglio cosa sono le app narrative, come possono essere utilizzate in classe e con quali finalità.
Cosa sono le app narrative
Per app intendiamo una applicazione o un programma creato per essere installato su dispositivi mobili, come smartphone e tablet, e che dà all’utente possibilità di interazione. Nello specifico le app narrative per bambine e bambini sono applicazioni che raccontano una storia che si sviluppa in linguaggio digitale, ovvero presenta suoni, animazioni, azioni e scelte richieste ai fruitori.
Quindi, è bene precisare che le app narrative non sono progettate per un obiettivo di apprendimento specifico (per esempio imparare le tabelline, calcolare le divisioni, imparare l’ortografia etc.), ma hanno un potenziale enorme se utilizzate a scuola con bambine e bambini, ragazze e ragazzi di tutte le età.
Perché usare le app narrative nella didattica?
Come già anticipato, la scuola, con vari gradi di avvicinamento, ha subìto un’accelerazione nell’utilizzo delle tecnologie nel corso della pandemia. Gli istituti scolastici per proseguire il lavoro hanno dovuto, in alcuni casi repentinamente, spostare lezioni e contatto con i ragazzi sulle piattaforme messe a disposizione per la DAD. Questo dato, triste per la natura dell’isolamento, ha però determinato una maggiore confidenza con le tecnologie e con l’idea stessa di utilizzo di materiali digitali nella scuola.
Andando oltre questo dato di fatto – ma tenendolo presente come punto di non ritorno socio scolastico – è bene riconoscere che i ragazzi nel mondo tecnologico si muovono a loro agio, spinti dalla curiosità, dalla diffusione e dall’utilizzo che ne fanno fuori dalla scuola.
L’uso delle app narrative a scuola, quindi, è evidentemente ragionevole e consigliato proprio per veicolare una pratica di studio, di apprendimento e di vita fra i banchi di scuola non difforme e non lontana dallo scorrere del loro tempo quotidiano esterno, non asincrona e non dissociata. Per bambini e ragazzi avere la possibilità di frequentare un ambiente scolastico moderno, in linea con i tempi attuali, è di grande vantaggio in termini di espansione della loro attenzione con ricaduta diretta dell’interesse a mettersi in gioco. In altre parole, risultano più interessati e maggiormente coinvolti.
I vantaggi delle app narrative a scuola
Le app narrative utilizzate nella didattica quotidiana presentano straordinari vantaggi:
- attivano l’attenzione, perché bambine e bambini sono curiosi dell’utilizzo di app a scuola e il loro porsi in modo recettivo favorisce l’ascolto, la partecipazione, l’apprendimento.
- rendono partecipata e responsabilizzante la fase dell’apprendimento perché veicolano storie raccontate in modo per loro originale e affine
- sviluppano coinvolgimento ed empatia, perché essendo storie immersive chiedono la partecipazione diretta
- presentano diversi canali multisensoriali di narrazione che raggiungono il linguaggio espressivo di ciascuno nel rispetto delle diverse intelligenze di cui abbiamo parlato qui)
- esercitano attrattiva sulla fantasia di bambini e ragazzi sollecitando autorialità e creatività
App narrative e obiettivi didattici
Calandoci nello specifico di una buona pratica di utilizzo delle app narrative, oltre al già citato incremento della soglia di attenzione, ciò che ugualmente ne avalla l’uso è l’attrazione per il nuovo linguaggio del digitale calato nella narrazione, oppure, nel caso di una didattica mista (cioè con contestuale esplorazione di albi, libri e App) per l’analisi stessa dei differenti linguaggi. Questa espansione, attraverso le molteplici forme di racconto delle storie, muove numerosi piani di apprendimento, spinge a collegamenti inusuali favorendo le connessioni fra argomenti di materie curricolari e non curricolari, stimolando inoltre la partecipazione di bambini e ragazzi, la creatività, l‘inclusione.
Proseguendo l’analisi nel dettaglio, abbiamo potuto verificare – non solo a livello teorico ma anche osservando i bambini nel corso di laboratori progettati e direttamente erogati – quanto l’attività di utilizzo di app narrative sia benvoluta e foriera di buoni concreti risultati. L’utilizzo di queste applicazioni, infatti, permette di lavorare su tanti livelli tutti facenti parte di una buona costruzione dell’istruzione e del sapere. Lavorare con le app narrative a scuola significa affrontare l’analisi dei contenuti anche dal punto di vista interattivo e dal punto di vista dell’analisi del feedback (la risposta che il digitale fornisce al nostro touch, al nostro intervento diretto sullo schermo touchscreen).
Quindi, oltre al lavoro sui testi, sulle immagini delle app, sulle informazioni aggiuntive cui possiamo attingere, il lavoro in classe si attiva anche su tutto l’apparato peculiare delle narrazioni tecnologiche (link, video inseriti nelle app, voce, lettura, suoni). L’uso permette, ad esempio, di riflettere sul concetto di nostro intervento diretto nello sviluppo della storia, di analizzare il gameplay (che è il tipo di esperienza che si instaura fra app e fruitore, gioco e giocatore) oppure della possibilità e capacità di sperimentare generando contenuti (come nel caso di questi insegnanti che hanno favorito la creatività applicando lo storytelling digitale).
Come usare le app narrative?
Usare bene le app offre un grande sostegno per raggiungere gli obiettivi di cui sopra sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria di primo grado. Vediamo passo dopo passo come utilizzare le app in classe:
Prima di iniziare. Scegliete una app che vi possa ispirare (ne trovate qui una selezione) e collegate tablet o smartphone alla lim tramite cavetto
Fase 1. Proponete la scoperta della storia su carta (libro, albo illustrato, rivista…). La lettura deve essere animata e condivisa, magari svolta in cerchio, per sfogliare insieme le pagine, vedere bene le illustrazioni e gioire del reciproco stupore.
Fase 2. Ora, la stessa storia viene esaminata nella sua versione interattiva. Stessi personaggi, immagini e luoghi che si trasformano in movimento, con partecipazione diretta e attiva sullo schermo per far procedere i fatti raccontati. Non serve più sfogliare ma toccare per andare avanti, e poi riflettere su ogni elemento dell’interattività su schermo per svelare la chiave di narrazione tipica dei dispositivi touchscreen.
Fase 3. E’ un momento cruciale, è la fase creativa e di sintesi delle due precedenti, più difficile da raccontare che da attuare. Ai tavoli matite, cartoncini, nastro adesivo, pennarelli e fogli aspettano i giovani partecipanti per disegnare e poi sovrapporre uno strato sull’altro allo scopo di comprendere, creando, la meccanica dell’interattività, di cogliere l’idea della trasformazione, di vedere quel che ancora non si vede, una realizzazione, in questo caso, materica, palpabile, individuale, da portare via con sé.
Alcuni esempi di app narrative
L’offerta di app è in continua espansione, la selezione delle migliori app narrative deve essere operata a monte. Sugli store, seguendo la divisione per categoria, se ne trovano per ogni materia oggetto di insegnamento a scuola: dalle app definite strettamente didattiche (dall’ortografia alle tabelline, dai cruciverba alla logica) a quelle ludiche, divulgativo-scientifiche o a tema letterario. Qui avevamo analizzato app ben costruite adatte a sviluppare una riflessione poetica e intima o per trattare di letteratura o di scienza.
App narrative per la scuola primaria
Una buona risorsa da utilizzare per decomprimere momenti di affaticamento della classe oppure per introdurre un’interattività creativa. E’ strutturata come una batteria di 15 giochi fra cui spostarsi (fuochi d’artificio, memory, pioggia, palloni…) con adeguato corredo sonoro. Utilizzata in chiave ludica o costituisce un valido supporto per attivare pensieri in libertà e autonomia da elaborare individualmente e poi da condividere. È un’attività da esplorare senza ordine e senza regole nella misura dell’approccio personale di ciascun bambino o bambina.
Lola Slug alla mostra di Giulia Olivares
Eccellente per seguire la storia della giovane protagonista, la lumaca LoLa, nell’organizzazione dei preparativi per la sua serata mondana: essendo stata invitata all’inaugurazione di una mostra di dipinti dovrà mettere nello zaino tutto ciò che le occorre, comprare i biglietti per la corriera, segnare sulla mappa il percorso e lo farà con l’aiuto dei bambini lettori. Il testo è sia in maiuscolo sia in minuscolo con possibilità di traccia audio in simultanea, righelli e font per la dislessia.
Scimmia col cappello del celebre autore e illustratore Chris Haughton
Prevede una partecipazione diretta e coinvolgente da parte dei bambini; la scimmia svolge attività quotidiane ma senza la collaborazione dei più piccoli non potrà rispondere al telefono, leggere le storie, ballare o giocare a farsi trovare. L’empatia con il personaggio è naturale ed immediata, in tal modo l’attenzione dei bambini è calamitata sulla successione delle attività svolte dalla scimmia. Consigliata a scuola per seguire la concatenazione degli eventi e comprendere il nesso causale.
Donne straordinarie di Learny Land
Presenta una selezione di donne che per le battaglie condotte, le scoperte scientifiche o le vicende esemplari, sono diventate un punto di riferimento per bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Seguire lo sviluppo narrativo attraverso l’interattività è conoscenza delle loro vite e sarà un buon alleato per introdurre in classe il tema della parità di genere e favorire il confronto con loro sulla situazione attuale.
L’enciclopedia di piccolo topo dello sviluppatore Circus Atos
Il piccolo topo esploratore diventa protagonista e guida non solo in un viaggio negli ambienti descritti (foresta, giardino, stagno) ma veicolo di vivace scoperta di specie di fauna e di flora e di cui l’app ci fornisce schede a comparsa; utile nell’ottica di una divulgazione scientifica semplice, efficace, impeccabile e merito per lo stile botanico-realistico dell’illustrato a misura di bambino.
App narrative per la scuola secondaria di primo grado
Una delle costruzioni narrative interattive migliori in circolazione per la delicatezza e l’originalità del flusso narrativo in digitale. Seguire la storia della giovane (insoddisfatta e triste) Florence è pretesto per l’immersione nella vita di una donna che vorrebbe cambiare vita, seguire il suo sogno e per poi accompagnarla nella realizzazione della sua identità. Molteplici gli utilizzi creativi a scuola in chiave di riflessione sulle aspettative individuali e gli orizzonti possibili.
Hindsight Game (non fatevi trarre in inganno da “game”)
Dà la possibilità di fare un salto indietro nel tempo, di viaggiare nel passato e nella memoria di una donna anziana che – tramite la costruzione spettacolare delle scene e dello storytelling – rivive i propri ricordi, gli anni belli così come le delusioni e le fatiche della sua vita. Un’esplorazione utile, avvincente e significativa nell’esperienza umana, un romanzo di formazione per immagini interattive e suoni.
Con un linguaggio digitale interattivo snello, intuitivo e immediatamente fruibile a livello narrativo. È storia immersiva nell’attività interattiva; è il viaggio di Michael che si sposta fra passato e presente, in realtà è una storia universale, un’avventura senza tempo tra Napoli (e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli), Pompei e l’antico Egitto. Ottima per la letteratura, per l’analisi dei linguaggio narrativo, per la Storia, per un’immersione nelle vite degli altri.
I can’t wait – Moi, j’attends di Serge Bloch e Davide Calì
Per un lavoro profondo sul senso della vita, la si può esplorare affiancata al suo cartaceo di origine (Io aspetto di Kite Edizioni) oppure nella successione delle tavole interattive la cui dolcezza viene potenziata dal corredo sonoro e dalla forza della voce che, dando lettura della storia, ci accompagna nella vita del protagonista fra sottili tratti a matita e un cordino rosso che fa da filo conduttore. Di notevole e non convenzionale supporto per Storia, Letteratura, tema narrativo, confronto sulle emozioni, studio delle lingue straniere (è in francese, inglese, tedesco).
With a few bricks di Vincent Godeau
Ha origine nell’albo illustrato interattivo pubblicato da L’Agrume; l’autore, sebbene sia rimasto fedele alla sua storia progettata per la carta (con raffinate soluzioni cartotecniche) nell’app è riuscito a progettare la trasposizione intima e delicata di un ragazzo che sta vivendo un periodo difficile, di dolorosa chiusura nella propria vita. Un viaggio in tre colori fra le pagine cartonate e gli espedienti dell’interattività digitale per approdare a una simmetria narrativa approfondendo il tema della diversità, dell’isolamento e dell’evoluzione. Proponiamo di associarne l’esplorazione (è gratuita) insieme alle risorse (libri e app) segnalate in questo video. Eccezionale a scuola per un ragionamento il lavoro sullo sviluppo narrativo sui due diversi supporti.
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