App per colorare e far fiorire i disegni
Tra carta e digitale è la rubrica di Giulia Natale che esplora la biblioteca del futuro, tra storie fatte di carta e di pixel!
Fra le innumerevoli app di cattivo gusto che quotidianamente vengono rilasciate negli store, tra le più tristi (e per me è inspiegabile) ci sono quelle dedicate alla colorazione, a quell’attività dedicata ai bambini che fornisce la sagoma di un oggetto e ne prevede lo riempimento con il dito attraverso la selezione del colore e lo spessore della punta con cui si colora.
La maggior parte di queste app, dicevo, sono a mio parere tristi per semplici motivi, basta dare una sbirciatina agli scaffali virtuali per riscontrare:
- la banalità dei soggetti proposti
- la povertà degli scenari dei contesti in cui i soggetti sono collocati
- la ripetitività del modello che non sollecita la fantasia e non offre nulla che vada oltre la meccanicità del riempimento
È per questi motivi che la recentissima pubblicazione dell’app Giardino delle piante. Bambini (per iOs) di Giulia Olivares suona come una festa; se a qualcuno, fra i più assidui lettori di questa rubrica, il nome della professionista grafica e sviluppatrice indipendente Giulia Olivares dice qualcosa… è perché è una nostra cara conoscenza, finalmente tornata con una nuova pubblicazione.
L’avevamo già conosciuta per l’app Lola Slug alla mostra (storia anche per lettori con dislessia), poi l’avevamo apprezzata con Animalibrium – l’Arca di Noè, dedicata all’esercizio di un buon coordinamento mano-occhio, e ora la ritroviamo con una proposta che non né una storia né intrattenimento psico-motorio, quanto piuttosto un’attività intima, riflessiva e individuale.
Giardino delle piante – con un piccolo ondeggiamento della tavola iniziale, la musica, il verso del gallo e onomatopee divertenti – è già attraente in apertura!
Scendendo nella verticalità della tavola si incontra Lola (ormai personaggio seriale!) che si dondola sull’altalena…in sintonia con un’attività molto amata dai bambini.
Non si procede sfogliando pagine digitali, qui l’app si esplora in orizzontale, da destra a sinistra o viceversa, come una lunga carrellata cinematografica (come, ad esempio, in Borgo Nascondino).
Tutti gli elementi grafici sono coerenti per stile pulito, originale, gaio e rispettoso dell’età cui tendenzialmente si riferiscono: colori carichi, bordo deciso, cura artistica nella progettazione dello spazio di attività.
La protagonista (Lola) esplora il giardino incappando in alcuni vasi vuoti segnalati da un luccichio ed è qui che l’interattività consente l’apertura di una scheda con il nome per ciascuna pianta da colorare.
La varietà dei colori disponibili ad uso dei bambini è impressionante, tante sfumature e colori glitter (che in questo caso proprio non risultano pacchiani), oltre 100 colori per dare vita interattiva a fiori e foglie che poi verranno seminati con un touch e collocati nel giardino. Alla gratificazione di vedere invasata la pianta da se stessi colorata, si affianca il piacere di un giardino animato. Con le sezioni a pagamento, a piccolo costo, si accede a un corredo di funghi e altri fiori e ai loro nomi per poterli riconoscere, fra girandole, fiori di campo, e altri elementi aggiuntivi. Si può passare il tagliaerba, ascoltare il fruscio del vento sui pupazzi di neve, divorare un cupcake, succhiare il miele…non vorrei svelare tutto!
Musica e suoni di contesto sono parte integrante della colorazione, accompagnano i bambini dai 3 anni in un’attività immersiva e gustosa offerta da uno spazio sicuro, bello e confortante. Mi limito ad aggiungere una nota di utilizzo per la Scuola dell’Infanzia: lasciare i bambini in totale autonomia espressiva, andando poi a cercare con loro in un prato o nel web, le piante colorate per scoprire quali siano le naturali sfumature per giocare a un confronto.
Se amate l’idea di fare didattica anche su supporti tecnologici con attività relative alla calmante arte della colorazione, suggerisco di dare uno sguardo a Lake: libri da colorare, di genere diverso in quanto più complessa e specificamente progettata per le attività di colorazione con scelta del tema, libri di disegni dettagliati e ricercati di artisti dagli stili più diversi, con la possibilità di stabilire il livello di difficoltà e applicare effetti grafici.
Infine, pensando ad app per colorare e disegnare, mi è tornata alla mente una storia poetica e delicata di cui non vi ho mai parlato, ahimè.
Si tratta della trasposizione digitale interattiva dell’albo La grande storia di un piccolo tratto pubblicato da Edizioni Clichy, del pluripremiato autore Serge Bloch.
La sinossi ha rilievo per chiarire il motivo che mi spinge a suggerirla in questa sede: un bambino durante una passeggiata incontra un piccolo tratto, se lo infila in tasca e poi se ne dimentica. Con il tempo il trattino si fa vivo e fra i due inizia un dialogo ricco e gentile, metafora della relazione fra se stessi e il mondo esterno da cui riceviamo stimoli, di fatto una narrazione sul rapporto fra l’autore e la sua ispirazione artistica.
Ora, nella versione interattiva qui per iOs, qui per Android, l’app si muove sostenuta dalla partecipazione diretta del lettore nella storia tramite il disegno, dobbiamo comporre piccoli passaggi disegnati per procedere. L’ironia ha un posto di rilievo e, nello stile di Bloch, le tavole sono semplici e strepitose; siamo chiamati a disegnare, ad esprimerci con questo mezzo per conoscere la storia.
Dai personaggi sereni e colorati di Giulia Olivares alla storia del trattino, il digitale ci lancia ancora una volta tanti spunti per una didattica innovativa e non convenzionale.