Avventure di scrittura nel mondo digitale
Stando ad alcune fonti che raccolgono e analizzano dati relativi alle app (come macitynet.it oppure questo strumento di ricerca dati), nel 2021 ne sono state scaricate oltre 3 milioni solo dallo store Google Play, e i dati di spesa relativi ai download sono così alti da suscitare in me più che lo stupore, una domanda semplice.
Abbiamo effettivamente necessità di tutte queste app?
Fra le più scaricate ci sono app di servizio, social, dating, gioco. È su queste ultime che la nostra rubrica ha senso di esistere, a noi, infatti, interessano le app di contenuti innovativi, tecnologici e alternativi, che possano trovare spazio in una didattica non strettamente convenzionale dando risposta alla semplice domanda iniziale. Sì, ne abbiamo necessità – con le dovute cautele – per utilizzarle a scuola, per veicolare un modo di apprendere nuovo, e per suscitare l’interesse dei ragazzi in quanto il supporto con cui l’apprendimento viene veicolato è a loro familiare e affine.
L’idea di fondo è essere presenti ed efficaci nella nostra scuola con qualsiasi mezzo volto a ottenere la loro partecipazione accesa sui concetti e sullo sviluppo delle competenze. Sulla base della mia esperienza i ragazzi hanno desiderio di imparare e di essere sorpresi.
In tema con queste riflessioni, ho trovato la recente app Behind the Frame (sottotitolato il paesaggio più bello) dello sviluppatore indie Akupara Games, disponibile qui per iOS, qui per Android, che ha già superato i 50000 meritati download e ha tutte le caratteristiche per inserirsi in classe portando i ragazzi verso la scrittura e la formazione di pensiero critico sui contenuti.
Vediamola: le meccaniche di navigazione sono tipiche del videogioco con modalità di spostamento nello spazio a 360 gradi, qui assecondate da colonna sonora e segnalazione luminosa dei touch sugli elementi chiave da attivare. È strutturata con piani sequenza, circolarità di ambienti dettagliati, divisione in capitoli e indizi visivi da raccogliere per procedere (come l’app Florence, ne avevamo parlato qui).
Viene definita videogioco (per esigenze di categorie negli store), e apparentemente di gioco si tratta, ma sappiamo bene quanto questa definizione – se risponde a parametri di qualità – possa offrirci narrazione, intrattenimento, avanzamento nella trama e coinvolgimento immersivo finalizzati alla didattica.
Il flusso narrativo ha il suo centro nell’interattività e nelle immagini ispirate allo stile illustrativo del celeberrimo Studio Ghibli; la giovane protagonista è una pittrice che, con la nostra collaborazione, prepara delle tele da consegnare a una galleria d’arte. Nella quotidianità della sua attività artistica si inseriscono un gatto, un misterioso uomo anziano suo vicino di casa e un mondo di ricordi e suggestioni mentre ci si avvia con lei nelle azioni che trainano lo sviluppo della sua storia.
Questo genere di progressione narrativa viene anche definita avventura grafica; da qui possiamo partire per trasformarla in un’avventura di scrittura della trama o di confronto condiviso sul ritmo e sulle riflessioni che la storia ispira. Si presta alla perfezione per un lavoro collettivo fra lettura, racconto e digitale attivo.
Ho poi scoperto un’altra risorsa interattiva per insegnanti per lavorare a scuola con bambini e ragazzi sullo sviluppo del linguaggio attraverso l’attività partecipativa.
Si tratta di Plume, le pouvoir d’écrire, disponibile qui ma non in italiano; la segnalo come sostegno congeniale all’insegnamento specifico del francese (per la secondaria di primo grado) e come esempio di varietà di contenuti di cui disporre, nonché spunto.
È articolata in blocchi educativo-pedagogici con l’intento di far avanzare nell’analisi della narrazione e del linguaggio tramite progressivi passaggi logici. Sono gli alunni e le alunne a sviluppare la trama del racconto che viene, via via, elaborato con l’insegnante per il confronto, la correzione, la condivisione dei punti fragili su cui intervenire per creare la storia definitiva. È ricca di schede e materiale per step e propone un lavoro lungo e paziente che sviluppa le competenze narrative e, nel nostro caso, per la lingua straniera. Per accedere alla totalità dei contenuti è necessario abbonarsi ma è possibile iscriversi gratuitamente per sperimentarla.
Io credo che i contenuti digitali innovativi a scuola non siano una sfida o una soluzione, sono uno strumento per agevolare il lavoro di tutti gli insegnanti, cui attingere a piene mani per una didattica efficace e creativa.